s.f.
1. concrezione madreperlacea prodotta dalle secrezioni del mantello di alcuni molluschi bivalvi (spec. l'ostrica perlifera) come difesa da un corpo estraneo introdottosi nella conchiglia; ha forma simile a una piccola sfera o a una goccia, più o meno regolare, ed è pregiatissima come ornamento: la pesca delle perle ; una collana di perle ; perle coltivate , ottenute artificialmente introducendo nel mollusco un piccolo corpo estraneo; perle false , fabbricate a imitazione di quelle naturali e costituite per lo più da sfere di vetro opalino o di alabastro, la cui superficie viene ricoperta da polvere di madreperla legata con colla di pesce | nel linguaggio poetico dà luogo a usi metaforici in cui si fa riferimento al suo pregio o al biancore opalescente della sua superficie: le trecce bionde, / ch'oro forbito e perle / eran quel dì a vederle (petrarca canz. cxxvi, 47-49); laudata sii pel tuo viso di perla, / o sera (d'annunzio) | essere una perla , (fig.) si dice di persona, o anche di cosa, esemplare per le sue qualità: quel ragazzo è una perla ; una perla di marito , di moglie ; venezia è la perla dell'adriatico | perla (giapponese) , (fig. scherz.) si dice di errore grossolano commesso parlando o scrivendo. dim. perlina , perluccia accr. perlona
2. (estens.) oggetto di forma simile a quella delle perle; in partic., capsula sferica contenente sostanze medicinali agg. invar. di colore grigio chiaro, luminoso e iridescente: color perla ; grigio perla.