agg. [pl. m. -ghi]
1. non molto chiaro, incerto, indefinito: una vaga impressione ; una speranza vaga ; risposte vaghe ; un vago sospetto ; una vaga somiglianza ; un'idea molto vaga | anno vago , quello di 365 giorni, in adozione presso gli antichi egizi e i cui limiti erano imprecisi
2. (lett.) leggiadro, ameno, grazioso: vaghe stelle dell'orsa (leopardi le ricordanze 1); tre vaghissime donne (foscolo le grazie)
3. (lett. poet.) desideroso, voglioso: ell'è d'i suoi belli occhi veder vaga (dante purg. xxvii, 106)
4. (lett.) che vaga, che si muove; errante: il nobil atto e di splendor non tacque / la vaga fama, e divulgollo in breve (ariosto o. f. xxii, 93) s.m.
5. ciò che è indeterminato, impreciso: un discorso che cade nel vago ; tenersi , restare nel vago
6. (anat.) nervo misto che costituisce il decimo paio dei nervi cranici; si estende dal midollo allungato fin sotto il diaframma e innerva i diversi organi del collo, del torace e dell'addome | usato anche come agg. : nervo vago § vagamente avv.
7. in modo vago; senza precisione, indeterminatamente: ricordare qualcosa vagamente
8. (lett.) graziosamente, con leggiadria.
s.m. [pl. -ghi] (dial.) acino, chicco, granello: un vago d'uva ; i vaghi del rosario.