pron. pers. di prima pers. sing.
1. me, a me; forma complementare atona del pron. pers. io , si usa come compl. ogg. e come compl. di termine (in luogo quindi di me , a me) quando non si vuol dare loro particolare rilievo, in posizione sia enclitica sia proclitica: tu mi rimproveri sempre ; mi ha scritto ieri ; eccomi giunto ; vedendomi arrivare ; ditemi se è vero | in presenza delle forme pronominali atone la , lo , li , le e della particella ne viene sostituito da me : me lo ha raccontato ; me la pagherai ; me ne ha parlato | si usa nella coniugazione dei verbi pronominali: mi vesto ; mi lavo le mani ; mi pento ; mi ero dimenticato
2. esprime intensa partecipazione affettiva di chi parla all'azione espressa nel discorso (cosiddetto «dativo etico»): che mi dici mai? ; stammi bene
3. con valore rafforzativo: i' mi son un che, quando / amor mi spira, noto (dante purg. xxiv, 52-53).
s.m. nota musicale, terza della scala diatonica.
s.m. o f. invar. nome della dodicesima lettera dell'alfabeto greco, corrispondente alla m latina.