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Significato di O

O

[1]

s.f. o m. invar. quindicesima lettera dell'alfabeto (tredicesima dell'alfabeto italiano tradizionale) che rappresenta una vocale velare di pronuncia semiaperta (òca) o semichiusa (odóre) | tondo come l'o di giotto , perfettamente rotondo | o come oristano , nella scansione delle parole lettera per lettera, spec. al telefono | viene usata in sigle (p. e. onu , organizzazione delle nazioni unite) e abbreviazioni (p. e. o. p. , ordine dei predicatori; o. , per nomi propri di persona come ottavio , ornella) | o , (geog.) ovest | o , (chim.) simbolo dell'ossigeno | o , (filos.) nella logica scolastica, simbolo della proposizione particolare negativa.

O

[2]

cong. [davanti a parola che inizia con o- si può avere nell'uso scritto la variante eufonica od, rara davanti alle altre vocali]

1. con valore disgiuntivo, coordina più elementi della stessa natura grammaticale all'interno di una proposizione, o più proposizioni dello stesso tipo all'interno di un periodo, esprimendo, a seconda dei casi, un'alternativa, una contrapposizione, una reciproca esclusione; equivale a oppure : ti scriverò o verrò di persona ; ci andremo nel pomeriggio o stasera ; (o) bianco o nero ; hai capito o no? ; che tu acconsenta o no. .. ; lo sapesse o non lo sapesse. .. ; vivere o morire ; subito o mai ; mandami l'uno o l'altro, per me è lo stesso ; me l'ha detto o franco o giorgio o non so chi | se i termini di una serie sono legati a coppie, si ripete solo fra i termini di ciascuna coppia: legge di tutto, opere in prosa o in versi, antiche o moderne, italiane o straniere | ripetuto davanti a ciascun termine dà enfasi e serve a sottolineare il fatto che le alternative citate sono le sole possibili: o vivo o morto ; o la borsa o la vita ; o la va o la spacca

2. con valore esplicativo, indica un'equivalenza fra due o più termini; equivale a ovvero : la spigola, o branzino ; la semiologia, o scienza dei segni.

O

[3]

inter. rafforza il vocativo; si usa soprattutto in espressioni esclamative: o povero me! ; o dio, che è successo! ; o signore, aiutami tu! ; o tosco che per la città del foco / vivo ten vai (dante inf. x, 22-23) | (fam.) si usa per chiamare qualcuno ad alta voce: o voi di casa!.

O

[4]

inter. (tosc.) è usata per introdurre un'esortazione, una domanda retorica o nelle risposte per esprimere una certa meraviglia: o mi faccia una cortesia ; o che credevi, che non sarei venuto? ; o senta il caso avvenuto di fresco / a me (giusti).

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