s.m. o f. ventiquattresima lettera dell'alfabeto, il cui nome è ics ; propria dell'alfabeto greco e latino, è entrata successivamente negli alfabeti di varie lingue moderne; in it. si incontra in...
s.f. (chim.) composto organico ossigenato a tre anelli esaatomici e tredici atomi di carbonio, costituente fondamentale di una classe di coloranti detti xantenici.
s.f. (chim.) alcaloide naturale con struttura derivante dalla purina, presente nei tessuti vegetali e nei secreti animali.
primo elemento di parole composte della terminologia scientifica, dal gr. xanthós `giallo' (xantofilla).
s.f. pl. (bot.) classe di alghe unicellulari o pluricellulari, che hanno colore verde giallastro per la presenza di xantofilla nel tallo | sing. [-a] ogni alga appartenente a tale classe.
s.f. (chim. biol.) pigmento giallo presente nelle foglie insieme alla clorofilla, e che appare con evidenza nelle foglie caduche autunnali.
agg. [pl. m. -ci] (chim.) si dice di un acido derivato dall'acido carbonico per sostituzione di due atomi di ossigeno con zolfo e poi di un atomo di idrogeno con un radicale.
s.m. [pl. -mi] (med.) piccolo tumore cutaneo di colore giallastro, dovuto ad accumulo di derivati del colesterolo.
s.m. (chim.) composto organico a struttura di chinone, usato come insetticida contro zanzare e termiti.
s.m. pl. (zool.) ordine di mammiferi con dentatura ridotta o incompleta, un tempo compresi fra gli sdentati ; vi appartengono, tra gli altri, il formichiere, l'armadillo e il bradipo | sing. [-o]...
o seno-, primo elemento di parole composte della terminologia scientifica e dotta, dal gr. xénos `straniero, ospite'; vale `straniero, estraneo, strano, ospite' (xenartri , xenofobia , xenoglossia ,...
s.m. in biogeografia, organismo insediato eccezionalmente in un ambiente a cui, di norma, è estraneo; xenobionte.
s.f. (biol.) fenomeno per cui un animale si adatta a vivere nello stesso rifugio o nido di un altro animale di specie affine.
agg. e s.m. [pl. m. -ci] si dice di sostanza priva di valore nutritivo, perciò inutilizzabile dal punto di vista energetico e nei processi di biosintesi.
o senodochio, s.m. nel medioevo, ospizio nel quale si ospitavano gratuitamente forestieri e pellegrini.
s.f. ramo dell'ecologia che studia le condizioni ambientali dello spazio extraterrestre e le possibilità che l'uomo ha di adattarvisi.
s.f. n 1 tendenza a preferire tutto quello che è stranieron 2 (zool.) caratteristica di un animale che vive in xenobiosi.
agg. n 1 caratterizzato da xenofilia: gusti xenofili n 2 (zool.) si dice di animale che pratica la xenofilia.
non com. senofobo, agg. e s.m. [f. -a] che, chi prova xenofobia agg. che ae¯ ispirato a xenofobia: politica xenofoba , leggi xenofobe.
s.f. (bot.) impollinazione incrociata che si compie tra fiori portati da individui diversi di una stessa specie.
non com. senoglossia, s.f. fenomeno di tipo medianico per cui una persona, in particolari circostanze, parla una o più lingue che normalmente ignora.
s.m. (zool.) genere di anfibi anuri africani, lunghi dain 3 ai 20 cm, con corpo estremamente liscio e provvisto di membrane natatorie; conducono vita subacquea.
s.f. branca della trapiantologia che impianta organi appartenenti a individui di una specie su individui di un'altra specie (p. e. organi di primati sull'uomo).
primo elemento di parole composte del linguaggio scientifico moderno, dal gr. xerós `secco'; vale `secco, arido' (xerofito), oppure `a secco' (xerografia).
agg. (biol.) che vive, che può vivere in ambiente arido: fauna , flora xerobia s.m. ambiente biologico caratterizzato da scarsezza díacqua.
v. tr. [io xerocúpio ecc] riprodurre col procedimento della xerografia: xerocopiare un documento , un disegno.
s.m. [pl. -mi] (med.) affezione cutanea caratterizzata da abnorme secchezza della pelle e fine desquamazione.
agg. (bot.) si dice di organismo vegetale che si adatta a un clima e a un suolo costantemente aridi.
s.f. (med.) stato di particolare secchezza della congiuntiva e della cornea che deriva da una trasformazione dell'epitelio congiuntivale; xeroftalmo.
s.f. procedimento di stampa a secco effettuato mediante macchine che utilizzano l'elettricità statica; si impiega per la riproduzione di documenti.
agg. [pl. m. -ci] di, relativo alla xerografia: procedimento xerografico | ottenuto per mezzo della xerografia: copia xerografica.
s.f. procedimento radiografico che consente di ottenere radiogrammi di tipo xerografico invece che fotografico.
agg. (biol.) si dice di organismo vegetale che si adatta a un clima con forti escursioni termiche, e prevalentemente secco.
s.m. pl. (zool.) ordine di artropodi marini, lunghi fino a 60 cm e assai simili ai crostacei, cui appartiene il limulo (cl. merostomi) | sing. [-o] ogni artropode di tale ordine.
s.m. (chim.) ogni appartenente a una classe di polisaccaridi formati dall'associazione di molecole di xilosio, che si trovano spesso insieme alla cellulosa del legno.
s.m. (chim.) nome comune a tre derivati dimetilici del benzene, ottenuti per distillazione del catrame di carbon fossile o per reforming delle nafte, e usati come solventi e nella produzione di...
s.m. (chim.) ogni composto derivato da uno dei tre xileni per sostituzione di un atomo di idrogeno dell'anello benzenico con un ossidrile.
s.f. (chim.) ogni composto derivato da uno dei tre xileni per sostituzione di un atomo di idrogeno dell'anello benzenico con un gruppo amminico primario.
o silofago, agg. [pl. m. -gi] (zool.) si dice di animale che si ciba di legno: i tarli sono xilofagi.
o silofono, s.m. strumento musicale costituito da una serie di tavolette di legno di diversa lunghezza e disposte in scala dalla più lunga alla più corta, che si percuotono con due mazzuoli.
s.f. legno artificiale ottenuto per elevata compressione di cascami vegetali (p. e. segatura), materiale inerte (p. e. talco) e un adesivo; dotato di buona compattezza e resistenza, viene usato per...
s.f. (mus.) strumento che può offrire sia le caratteristiche sonore dello xilofono, sia quelle della marimba; largamente impiegato nel jazz, è talora usato anche nella musica colta contemporanea.
s.m. (chim.) zucchero a cinque atomi di carbonio, usato nella concia delle pelli e nell'alimentazione dei diabetici.
s.m. [pl. xòana] statua lignea destinata al culto, oppure votiva, appartenente alla fase più antica e primitiva dell'arte greca.
s.f. (foto.) sistema di stampa a effetto tridimensionale che si ottiene da due fotografie stereoscopiche dello stesso soggetto.