v. intr. [io vanéggio ecc. ; aus. avere]
1. pensare o dire cose prive di senso, assurde; parlare in modo sconnesso, farneticare: ma tu stai vaneggiando! ; la febbre lo fa vaneggiare
2. (lett.) vagare con la mente, fantasticare
3. (lett.) perdersi dietro cose vane: e del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto (petrarca canz. i, 12)
4. (lett.) aprirsi, detto di un vuoto, di un abisso: nel dritto mezzo del campo maligno / vaneggia un pozzo assai largo e profondo (dante inf. xviii, 4-5)
5. (ant.) riuscire vano, restare senza effetto.